In un batter di ciglia mi sono trovata sotto l’ufficio.
Il silenzio ed il vuoto della città, i tempi cambiati, l’arsura, tutto riporta ad una realtà in fuga e pare quasi di vivere in un mondo parallelo.
Per me il solito tran tran appare lontano.
I mesi estivi hanno sempre un sapore differente.
Ritmi più lenti, pressione a terra, voglia di fare inesistente.
Mi rigenero solo dopo una benefica doccia serale e mi crogiolo del profumo del balsamo che ho usato per i capelli.
D’estate leggo. Questo è sempre l’aspetto migliore. C’è che in questi due giorni mi sono letteralmente bevuta “Il terzo gemello” di Ken Follett e sono quasi alla fine.
Certo, solo e rigorosamente, letture leggere, ho perso la voglia di fare l’intellettualoide ignorante che apriva i libri di un certo spessore per rileggerne poi i concetti otto volte e rischiare di arrivare alla fine stremata. Io sono come sono anche nelle letture. La banalità non sempre è una malattia e in alcuni periodi dell’anno, l’utilizzarla, mi fa sentire più giovane.
Sarà dunque questo battito di ciglia che mi fa chiudere ogni volta la giornata dimentica di quella precedente. Protesa verso il quotidiano nella pigrizia estiva godrò di questo fino a settembre.
Lascio solo che il lavoro risucchi tutte le mie forze, è divertente e mi piace scervellarmi per trovare le soluzioni migliori. Persino le riunioni non sono più noiose perché poi la sera scarico…tiro l’acqua e tutto se n’è andato!
Un batter di ciglia
Ago 03, 2004
