Ti guardo. Sei lì che fai lezione con un soldino di cacio. Tum pa. Tum tum pa. Tum pa…. tre e quattro… sei dolce.
Sei un maestro fantastico.
Sai farti voler bene da cuccioli di sei anni e da ragazzoni.
Le teenagers ti adorano, tu, incarnato dell’anticonvenzionale.
Tu con i tuoi dodici orecchini.
Tu con i tuoi quattro tatuaggi. Così grosso. Così tanto. E così buono, romantico a volte quasi melenso.
Tu che hai fatto della musica il tuo moto d’orgoglio, la tua vita, il tuo sogno quotidiano. E sei lì, dietro il vetro.. uno, due, treequattro che tieni il tempo sulla base che il tuo giovane, cucciolo, allievo suona.
Incredibile.
Sai rendere armonia anche dei colpi di scalpello, perché tu, TU, la musica ce l’hai dentro.
Tu , TU, il piacere della vita l’hai nel cuore, nell’anima e intanto chiedi al tuo allievo: “Com’è?? Ti piace?” e il soldino di cacio, e suo padre che lo assiste, felici…
Riparte la base…
Tum pa… tum tum paaa…