Sono quasi le cinque di mattina. I miei pensieri sono ancora confusi, la nausea incessante mi tiene sveglia.
Ieri sera ricorreva il nostro anniversario. Cinque anni.
Per festeggiare abbiamo deciso di ritornare là dove il nostro palato, ed il nostro portafogli, avevano lasciato il cuore.
Improvvisamente il letto ha un’oscillazione fortissima. Talmente forte da riportarmi alla lucidità totale.
Guardo il gatto.
Guardo le tapparelline sulla porta finestra che ondeggiano vistosamente.
Per un attimo il terrore sovrasta la nausea.
Riguardo il gatto chiedendogli se avesse sentito anche lui o se fosse stato lui stesso a creare quello smottamento.
Allungo l’orecchio verso la cucina cercando di carpire i rumori prodotti da Lele. Suoni di stoviglie.
L’aria è diventata gelida.
– hai sentito? –
– sì, cos’era? ?
– il terremoto. Cri era il terremoto.
Sono letteralmente terrorizzata, ma ormai è tutto finito.
Stanotte, sul lago di Garda, il terremoto.
Ottavo grado della scala mercalli. È arrivato fino a Milano.