Cara ciccia…la fai facile tu!
Nell’ultima settimana sono stata avvolta dal “morbo” che sta avviluppando un po’ tutti lasciando deserti uffici e scuole. Tutti a casa tristemente ripiegati dal mal di pancia.
Ma non è di questo che vogliamo parlare.
Parliamo di san valentino… Vuoi?
Questa orripilante festa che vorrebbe ricordare a tutti quelli che stanno insieme che sono innamorati (ehm, è così la storia no?) e che siccome sono tanto innamorati allora, per forza, bisogna proprio che si facciano dei regali, anzi, meglio, sperperiamo qualche centinaio di eurini e andiamo fuori a cena e magari fiori, danze e… peppiniello, alza quella musica… erano anni che non mi divertivo così! no, accidenti, sono andata fuori tema.
Ok.
Odio san valentino.
Come del resto odio tutte le feste comandate. Mi da fastidio il senso generale delle cose. Il significato che “gli altri” gli appioppano. Per me il giorno degli innamorati è tutti i giorni. Non ho bisogno di un giorno per rappresentarlo meglio.
Così non festeggio. E nemmeno Lele (dovrebbe) che però, proprio lui, stasera si è presentato con un netto anticipo sulla tabella di marcia a casa (avrebbe dovuto lavorare ad un progetto musicale fino a stanotte ed a fatto saltare tutto per stare con me proprio stasera?) con un mazzo di fiori. Sono rimasta sorpresa. La gioia più grande è stata vederlo. Lo ammetto. Anche i fiori erano belli ma disapprovo l’idea di associarli a una giornata così. E soprattutto mi dispiace che abbia sacrificato momenti di lavoro, che aveva già sacrificato per ben due sere settimana scorsa sempre a causa mia e perché stavo male.
Così, adesso, san valentino mi è ancora più antipatico. Perché mi fa sentire in colpa.
Immagino già che cosa ne possa pensare qualcuno dei miei amici bloggers? e anche tu cara ciccia che, di fatto, nulla hai scritto in merito ed il silenzio è più eloquente di mille parole.
Allora parliamo di mio figlio? Ceeeeeeeeeeerto! Ma parliamone. Sì, proprio lui. Il piccolo, si fa per dire, ed infernale, pigrissimo, bradipissimo, affamatissimo Willy. Ma perché non studia??? Perché i suoi quaderni (ora sono i, prima era il) sono un ammasso di pagine bianche? Perché nella sua pagella brillano, nella loro grandezza, ben cinque 3 ed un 2? Perché un bravo ragazzo, educato, simpatico e sempre disponibile in famiglia ha sette in condotta?
Lui risposte non ne ha. A lui la scuola piace! Ma non sa perché. La scuola è un divertentissimo centro sociale dove passare ogni santo giorno un tot di ore per “socializzare”.
Ok ok… mi calmo.
Cambiamo discorso??
Non voglio parlare del nano.
Non voglio parlare della sinistra (dopo quello che Fassino ha affermato su Craxi?).
Non voglio parlare di problemi economici, di una cartella esattoriale che mi invita a pagare quasi novecento euro. Ok ok a voi non interessa ma io mi sono presa uno sbocco e ancora non ho capito perché.
Non parliamo poi delle targhe alterne… miii che palle sta storia. (Ma servirà davvero poi?)
Insomma? mia cara ciccia.
Lo vedi che alla fine parlare di me è la cosa migliore?
Dai, domani mi impegno di più ok? (forse dopodomani…)