Dopo aver passato moltissimi anni a litigare, ed aver utilizzato la discussione come unico mezzo di comunicazione, ho ottemperato affinchè nella mia vita non ci fossero screzi nel rapporto di coppia fino ad arrivare alla stasi.
Spesso, però, per non dar adito a discussioni “soprassedere” e “rimandare”, sono state le leggi che hanno determinato il rapporto di coppia.
Di fatto le sembianze della serenità ci sono ma, oggi, mi sono resa conto che è importante suggerire, piuttosto coloritamente, il desiderio di confronto animato.
Restare passivi, di fronte alle ipotetiche tematiche di scontro che ci si propongono, è da struzzi.
Mi sono stancata d’essere uno struzzo.
Ho voglia di disquisire, con esagerazioni vivaci, con riferimenti alle cose che non vanno, per poter ottemperare al mio carattere così irascibile, in alcuni momenti, e spesso troppo represso.
Il mio compagno è per la politica della “non violenza” ma in tutti i suoi aspetti, in tutte le sue sfaccettature. Così, nel momento in cui emerge anche una sciocchezza, sento tutti i miei “piccoli” malesseri divenire e sommergermi fino a rendermi irosa e convulsa tale da non riuscire a controllare una disquisizione animata. Le convulsioni, poi, si accentuano se, dall’altra parte, non vi è alcuna disponibilità a rendere animata la conversazione chiudendo, dopo poche battute iniziali con un “ci risiamo… non ho voglia di litigare” e non si litiga mai.
Così cala la tendina.
Ho capito che è fondamentale confrontarsi e, per me, è opportuno farlo, in alcune circostanze, in modo “pittoresco” altrimenti le sciocchezze acquistano dimensioni eccessive.
