È con immenso orgoglio che mi ritrovo a prendermi cura ed ammirazione di questo nuovo mondo acquatico, superate le prime perplessità vivo l’acquario con un amore quasi insolito.
La mattina, appena alzata, dopo aver acceso la macchina del caffè ed aver soddisfatto il mio amico peloso, mi proietto davanti al vetro dell’acquario come una bambina felice.
Saluto tutti i piccoli abitanti, sono diventati molti e di tante razze, e mi stupisco per l’affettuosità con la quale mi accolgono (lo so, non si tratta di affettuosità e si avvicinano a chiunque si avvicini al loro mondo ma mi piace pensare che si tratti di quello).
Parlo un po’ con loro, mentre gli do da mangiare.
Controllo la temperatura dell’acqua e verifico l’eccesso di lumachine che stanno proliferando in modo autonomo, malgrado l’arrivo di un pulitore che si nutre delle stesse. Suppongo si siano create anche dai batteri che, quasi quotidianamente, inseriamo per tenere il livello del ph sempre a posto.
Ormai li conosco tutti. Ognuno di loro ha la propria peculiarità.
Gli storici pulitori di fondo e di vetro (soprannominati Qui, Quo, Qua e Ciuccioni) la banda dei Guppi, la coppietta dei Molly Bolly, i fantastici quattro Molly Black, il gruppone dei Neon, i Neon Gialli, il pulitore tigrato (il mangiatore di lumachine che pare non gradire?) e ultimo, solitario, il Rossino (molto simile ai Molly?) rimasto da solo dopo la dipartita dei suoi quattro fratelli.
Non riesco a spiegarmi le morti dei pesciolini… ne resto sempre profondamente amareggiata. Da quando questo piccolo mondo funziona abbiamo perso diversi amici con le pinne che, con grande amarezza, sono stati freddamente liquidati in pattumiera. D’altro canto non saprei che altra fine dargli. So che è poco dignitoso ma ?
Proprio l’altra sera avevo notato un piccolo rosso che aveva un’andatura insolita, stava solitario sul fondo e ho capito che non ce l’avrebbe fatta. D’accordo con Lele l’abbiamo sistemato nel nido, nella speranza che, separatamente, avrebbe potuto riprendersi. Ma non è servito. Al mattino ho ripulito tristemente il nido, riponendolo.
Ieri sera una sorpresa incredibile! Lele ha notato fra le foglie qualcosa di molto, molto piccolo in movimento. –Cri? c’è un piccolo pesce – tre cuccioli, che stamattina sono aumentati a quattro e stasera sono diventati sei. Si erano nascosti fra le piante e le rocce e chissà quanti erano! – Ma di chi sono figli? – difficile capirlo.
Guardiamo bene fra le femmine ma sembrano ancora tutte uguali. Le Guppe, che dovevano essere le più prolifere, si distinguono anche per il loro addome più prominente che, comunque, continua ad esserlo. Anche le altre femmine sono uguali… ma non possono essere nati dal nulla!
Quindi? Figli di qualcuno saranno…
Abbiamo ripristinato il nido, consapevoli che, così piccini, avrebbero potuto subire aggressioni dai pesci più grossi.
Con delicatezza li ho recuperati tutti con il retino, sistemandoli nella nursery trasparente che galleggia in bella mostra a lato dell’acquario. E sono lì. Piccolissimi. Che vivono proprio come i loro simili in attesa di crescere e ritornare nel “grande mondo”.
È stato emozionante.
Vedere la vita che si alimentava, cresceva… se ne vanno ma ne arrivano di nuovi. Nuovi figli di un piccolo mondo creato da noi.
Ho cercato di fotografarli al meglio per poterli far vedere anche a voi.
😀