La vita scorre. Ogni giorno.
Attesa e frenesia si accavallano nella mente. Voglia di dire. Svogliatezza nel pensare.
Flash mentali che si spingono oltre le fisionomie note. Ricordi. Angosce. Paure. Amarezze. Tutto prende colori neri, se neri sono i pensieri. Desideri ed emozioni recondite che non salgono a galla e un’insoddisfazione generale.
Appuntamenti mancati. Occhiali dimenticati.
Apro il cassetto senza guardare dentro e prendo la mia droga costante. Senza rendermi conto è già partita, assaporo il fumo, degusto l’incanto del catrame. Un leggero pizzicore, freddo con un retrogusto al posacenere. Mi faccio schifo.
La foto notturna. Sdraiata sul lettone mentre assaporo il gusto impalpabile che solo i miei polmoni riconoscono. Fa male. E mi disgusto. Guardo passiva la tv. Ho sempre odiato la tv in camera. Ho sempre odiato fumare in camera. Ho sempre odiato mangiare a letto. Ora faccio tutte queste cose, messe insieme.
Disapprovazione per me stessa. Non miglioro così.
Ma ho migliorato altro.
Rimpiango quella pulizia quasi nevrotica. L’ordine capillare. La sintonia dei colori aprendo l’armadio. Ora è confusione. Per quanto mi arrabatti a ricomporre quello che mi circonda non mi sento mai a posto. Ogni tanto sprazzi di lucidità e vedo, guardo con occhio cinico e critico. Non risalgo la china.
Il tempo scappa, la vita scorre.
Presupposti. Congetture. Obiettivi. Mai centrati. Sempre vicino ma non presi in pieno.
Difficoltà di mira.
Svilimento in dissolvenza.
La mente ha di nuovo colori rosa.
Domani è un altro giorno.
Ago 31, 2004