…mentre, invece, è il male più grave che assilla chi ne è affetto.
Si insinua silenziosa senza cenni visibili ma è quasi tangibile.
Quando te ne rendi conto, sei già avvolto nel suo vortice dal quale spesso è difficile uscire.
Dipendenza?
Da una madre innamorata ed ossessiva.
Da una realtà sociale che vorresti sfuggire ma che ti rincorre e sai combattere con ulteriore dipendenza da soluzioni inafferrabili ed impalpabili.
Un attimo di nebbia e sei avvolto dalla sensazione di sentirti libero. Fino a quando la sensazione è viva per poi ricadere nella dipendenza alla quale sei sfuggito.
Cerco di aiutarti a liberare la tua vita, la tua doppia vita ma, per prima cosa, devo liberare me stessa dall’assillo e dal giogo che, senza volere, ho inculcato proprio in te.
O in voi.
Potrò mai perdonarmi?
E voi potrete mai farlo?
Giorni di fatica e di grande dolore.
Giorni di speranze e di forti consapevolezze.
La difficoltà che riscontro nell’accettazione è diventata palese soprattutto da ricordi che quotidianamente affiorano. Ricordi di dolore e di momenti di vita che, se fossero andati diversamente… ma il gioco del “se fosse andato in un altro modo” è pericoloso e non porta a nulla di buono se non l’alienazione dalla realtà.
Perché voi ripercorrete, seppure in modo differente, e senza consapevolezza lo stesso mio tratto di vita. E lui ha perso uno di voi ed io, forse, mi sto arrogando il diritto di spingerlo a subire la perdita dell’altro proprio nello stesso momento della mia vita in cui io ho subito la mia ingerenza.
Devo trovare il modo per liberarmi dai fantasmi del passato e cominciare a vivere senza le pressioni eccessive date anche dai risvolti di chi a sua volta condizionò la mia vita.
Le troppe ingerenze verso chi amiamo, portano ad una grande sofferenza della persona che subisce il nostra amore e che a sua volta ci ama.