Nel mio lavoro spesso devo appoggiarmi ad internet per avere tante informazioni velocemente. Ovviamente la ricerca parte con il motore più noto al mondo. Resto perplessa quando però inserendo parole semplici si riesce ad arrivare in zone che dovrebbero essere supermegaprotette. Entro fiduciosa, perchè nulla lascia ad intendere che zona sto per violare, ma ecco che mi si confondono le idee con manoscritti decisamente di carattere hard.
Leggo inizialmente distratta per poi restare quasi allucinata. Cerco di rientrare passando dai canali ufficiali, quindi dalla home, e non si può se non iscrivendosi, pagando etc. etc.
Dico, bhè da qui non si entra ma è stato così facile arrivare. E se l’avesse fatto un ragazzino, magari con termini differenti?
L’ennesimo dilemma sulla pornografia virtuale…
Ma fino a che punto è corretto che tutto sia così raggiungibile?
Sconcertata rimango con la domanda nei miei pensieri: è dunque così semplice navigare in questo mare?
Lug 09, 2004