Dopo anni mi riavvicino alla poesia grazie all’ispirazione di colui che stamane ha avuto un risveglio “inverso” ed ha postato un’elogio alla luna del dannato Baudelaire. Al mio stupore per la scelta dell’autore ecco la risposta…
“…qualcuno mi aveva prestato, anni fa, “del vino e dell’hashish” di baudlaire, e mi è piaciuto molto, poi ho letto alcune sue poesie, e questa mi ha sempre affascinato… c’è stato un periodo in cui io e massci, passavamo serate in casa leggendoci poesie oppure interpretando Shakespire, tipo l’otello, leggendo ognuno una parte diversa…”
“è un poeta “maledetto”, uno di quelli che in quel periodo venivano rinnegati dalla società e tacciati di essere solo dei mezzi alchoolizati e drogati…. ma ha scritto cose bellissime…”
quindi come non onorare un momento di tale ispirazione?
Il gatto
Vieni, mio bel gatto, sul mio cuore innamorato;
trattieni le unghie della zampa,
e lasciami sprofondare nei tuoi begli occhi striati
di metallo e d’agata.
Quando le dita indugiano ad accarezzare
la tua testa e il dorso elastico
e la mano s’inebria del piacere di palpare
il tuo corpo elettrico,
vedo la mia donna in spirito. Il suo sguardo
come il tuo, amabile bestia,
profondo e freddo, taglia e fende come un dardo
e, dai piedi fino alla testa,
un’aria sottile, un minaccioso profumo
circolano attorno al suo corpo bruno.